Sono nato a Torino nel 1942 e, dopo spensierati anni di liceo e università, la prematura ed improvvisa morte di mio padre mi ha proiettato nel mondo del lavoro.
A venti anni, tuttavia, la dose di incoscienza è tale da far superare molti ostacoli che potrebbero sembrare insormontabili.
Dopo circa quaranta anni vissuti nel mondo degli affari come imprenditore e come presidente di un Consorzio di aziende petrolifere, ho lasciato tutti gli incarichi e le attività, interessandomi solo più degli studi che avevo intrapreso precedentemente.
Ho avuto la fortuna di incontrare maestri eccezionali che mi hanno guidato sulla strada della ricerca a partire dagli anni settanta e con piacere ne ricordo alcuni:
* Christian Segui, presidente degli omeopati francesi e grande studioso di esoterismo.
* Gian Vittorio Cappelletto, padre gesuita, che mi ha iniziato alla meditazione trascendentale.
* Enrico Montomoli, uno degli ultimi kabbalisti italiani.
* Tubten Rinchen, al secolo Edmondo Turci professore del Politecnico di Torino, diventato monaco buddista e che ha avuto il grande merito di spiegare il buddismo con mente da ingegnere occidentale scevro da fantasie esotiche.
Ho due figli meravigliosi, Francesca e Michele e due nipotine deliziose cui ho dedicato alcuni miei scritti, perchè vorrei lasciar loro un duraturo ricordo del nonno.
Infine Amalia, mia attuale cara e paziente compagna di vita oltrechè insegnante privata.
E il resto? ... ... Cose mie!
Renato Bosco
Il concetto originario della composizione è stato quello degli hayku giapponesi, ma poi mi sono reso conto che troppi vincoli estetici penalizzavano il contenuto.
Ho quindi optato per i tre versi caratteristici degli hayku, svincolandomi però dal numero di sillabe per permettere al pensiero di esprimersi liberamente, pur mantenendone la estrema sinteticità.
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Un libro di mie considerazioni su filosofia, storia, buddismo, poesie, racconti, differenti stati di coscienza.
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Libro di fiabe scritto a quattro mani con Vittorio Maria de Silva.
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